secondo chakra

IL DESIDERIO NELLO YOGA

Oggi parliamo del desiderio nello Yoga, della sensualità e sessualità.

La tradizione tantrica e il desiderio nello Yoga

La tradizione tantrica dello Yoga e la cultura indoeuropea in genere danno uno spazio importante agli impulsi sessuali dell’uomo. Non vi è nessun senso di colpa legato ad esso e la sensualità nello Yoga è un aspetto che vedremo essere libero di esprimersi. Esiste in realtà una confusione generata da una errata interpretazione occidentale del sesso tantrico.

La sessualità ed il desiderio sono riferiti nel sistema tantrico dei chakra al secondo, legato all’elemento acqua. Lo troviamo posto all’altezza dei genitali e regola il piacere dei sensi e la conservazione della specie. La sessualità è una parte creativa del nostro essere ed ha un ruolo importante nei rapporti con gli altri e la nostra capacità di avere legami piacevoli e positivi che rinforzino la nostra autostima.

Fisiologia delle Asana

Ma come funzionano i chakra? Sappiamo che la materia grigia si trova anche nel midollo spinale, parallelamente al percorso di tutta la colonna vertebrale, dal coggice alla nuca. Dove appunto i saggi yoga avevano posto i chakra!

Torniamo al secondo chakra.

La sua energia è potente ed è utilizzata dai praticanti di Yoga per trasformare l’impulso sessuale attivato durante la pratica in energia spirituale. Sì avete capito! Vi sarà capitato durante la pratica di sentirvi eccitati, e questo ha una spiegazione filologica oltre che energetica. Infatti le Asana e la loro tenuta con la respirazione controllata vanno a stimolare il sistema neurovegetativo formato dal simpatico e parasimpatico. Poiché il sistema parasimpatico ha una funzione sedativa, stimolandolo con le Asana ci permette di rilassarci e liberarci dallo stress.

Ma unica eccezione è la contrazione dell’iride e l’erezione degli organi genitali! e la motilità intestinale, stimolati e non sedati.

Dunque le energie sessuali dinamizzano l’energia “madre” del nostro sistema, la Kundalini, l’energia vitale!

La pratica yoga acuisce dunque la sensibilità individuale e permette di vivere processi “sottili” che normalmente non percepiamo ma che sono registrati dal nostro sistema neurovegetativo. Se la nostra educazione relega dunque l’energia del desiderio a un fatto essenzialmente riproduttivo, lo Yoga ne amplia la comprensione inserendolo nella nostra libera crescita spirituale!

Pratica per stimolare e equilibrare 2 Chakra

Iniziamo la pratica con Siddhasana, formiamo un triangolo con gambe, busto e testa. Appoggiamo poi le mani in posizione comoda sul grembo e chiudiamo gli occhi. Prendiamo quindi contatto con il respiro, le densità del corpo e mandiamo infine l’espirazione a sciogliere le tensioni non necessarie.

Ogni pratica Yoga inizia con Nadi Shuddi, la respirazione alternata. Purifica i canali energetici e pulisce le vie respiratorie fortificandole. Ricordate che l’ASANA va presa coordinando il movimento del corpo con la mente. Troviamo quel luogo nella mente dove sentiamo che la postura è confortevole, non vi è violenza.

ASANA 1. UTKATASANA, la posizione della sedia potente. Mantengo 10 respiri.

ASANA 2. UPAVHISTA KONASANA, la posizione dell’angolo aperto con piegamento in avanti. Gambe divaricate, schiena eretta, inspiro ed espirando scendo con il busto in avanti. Se possibile afferro gli alluci con le mani. Mantengo 10 respiri

ASANA 3. BADDHA KONASANA, la posizione dell’angolo trattenuto. Sono seduto, gambe piegate e piante dei piedi a contatto. Avvicino delicatamente i talloni all’inguine, senza forzare dove posso mantenere senza tensione ed afferro con le mani i piedi. La schiena rimane dritta e il mento poggia sullo sterno. Mantengo per 10 respiri.

ASANA 4. GOMUKHASANA, la posizione del muso di mucca. Seduti, incrocio prima la gamba destra sulla sinistra, poi alzo braccio destro, piedi il gomito e porto avambraccio dietro la schiena. Il braccio sinistro ha il gomito piegato per afferrare la mano destra dietro la schiena. Se non riesco a sigillare le mani uso una cinghia o un asciugamano per aiutarmi. Dopo 5 respiri cambio incrocio e braccio e ripeto per 5 respiri.

ASANA 5. PARIPURNA NAVASA, la posizione della barca. Seduto sui glutei porto le gambe distese ad angolo di 45 gradi, braccia distese in avanti. Mantengo la posizione di equilibrio per 10 respiri.

ASANA 6. UDARA KARSHANASANA, la torsione spinale. Sdraiato a terra, gambe distese, porto la gamba destra piegata oltre la sinistra. Il braccio destro è aperto a croce, mentre la mano sinistra appoggia sul ginocchio destro e lo spinge delicatamente a terra. Lo sguardo è verso destra. Mantengo 5 respiri e poi pratico dall’altro lato per altri 5 respiri.

RILASSAMENTO

Riposo in Shavasana per 10 minuti. Ricordate di abbandonare tutto il corpo a terra e lasciare che il respiro segua il suo percorso nel corpo, senza controllarlo. Rimanete in ascolto delle zone che si attivano con la respirazione, le sensazioni.

MEDITAZIONE SULL’ACQUA

Se volete potete fare una piccola pratica meditativa sull’acqua, elemento del secondo Chakra. l’Acqua è associata alla purificazione esterna ed interna. Immaginate la vostra testa come una sorgente di acqua fresca, che scende lungo la gola, le braccia, il busto e fresca lungo le gambe fino ai piedi. L’acqua lava via le tensioni e le impurità ed esce dalle dita delle vostre mani e dei piedi.

Il desiderio nello Yoga.

Alla prossima!

Mi presento!

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