Ogni hanno con la prima luna piena di Marzo in India si celebra la notte di Holi, dove si brucia con un cerimoniale del fuoco tutto il male per il rinnovamento della Natura e l’attesa della primavera, anche in senso spirituale. Ciascuno di noi il 9 e 10 Marzo può eseguire la pratica di bruciare un foglio di carta. Descriviamo l’atteggiamento della propria vita che vogliamo abbandonare. E poi strappiamolo o bruciamolo in un contenitore insieme all’intenzione forte del cuore. Vediamo insieme ora la pratica yoga Holika.
La Pratica Yoga Holika
Iniziamo la pratica con Siddhasana, formiamo un triangolo con gambe, busto e testa. Appoggiamo poi le mani in posizione comoda sul grembo e chiudiamo gli occhi. Prendiamo quindi contatto con il respiro, le densità del corpo e mandiamo infine l’espirazione a sciogliere le tensioni non necessarie.
Ogni pratica Yoga inizia con Nadi Shuddi, la respirazione alternata. Purifica i canali energetici e pulisce le vie respiratorie fortificandole. Ricordate che l’ASANA va presa coordinando il movimento del corpo con la mente. Troviamo quel luogo nella mente dove sentiamo che la postura è confortevole, non vi è violenza.
Consiglio di pratica. Se durante la pratica con l’attivazione dell’energia sudiamo, non asciughiamoci con un tessuto, ma massaggiamo il corpo con le mani per re-idratarlo.
ASANA 1. Tadasana, la posizione della Montagna. Aiuta il bilanciamento. Radicate a terra i piedi, bilanciate il busto con la colonna dritta e la testa verso l’alto, allungando poi le vertebre cervicali. Ascoltate quindi la densità del corpo farsi più pesante, le radici dei piedi scendono oltre il terreno. La mente si acquieta con il respiro, rendendo forte la nostra volontà, radicata a terra come la montagna. Manteniamo l’asana per almeno 10 respiri. Attiviamo delicatamente Mula Bandha, la contrazione di addome, pavimento pelvico e sfintere.
ASANA 2. Vrikshasana, la posizione dell’Albero. Rinforza la spina dorsale, aumenta energia e forza. Dalla Montagna poi portate il peso del corpo sulla gamba destra, senza spingere in fuori l’anca, e quindi poggiate il piede sinistro lungo la gamba destra. Alternate dopo 10 respiri il lato. Ripetere 2 volte per lato. Quale albero siamo oggi? Leggero come un bambù o stabile come una quercia?
ASANA 3. Trikonasana, la posizione del Triangolo. E’ una delle migliori posizioni per stimolare il sistema immunitario, riduce lo stress. Iniziamo prima aprendo il piede destro verso l’esterno, poi apriamo le braccia e inspirando allunghiamoci verso destra, espirando lentamente scendiamo con il braccio destro lungo la gamba, petto aperto. Braccio sinistro disteso in alto, sguardo alla mano distesa. Ricordate di tenere attive le dita delle mani, mudra della consapevolezza. Manteniamo per almeno 10 respiri e alterniamo il lato sinistro.
ASANA 4. Utkatasana, la posizione della Sedia. Bilanciamento e forza, aumenta anche la capacità respiratoria ed il corpo riceve nuova energia. Appoggiamo bene le piante dei piedi a terra, radicando le dita ben aperte sul tappetino. Questa Asana è molto utile per percepire appieno le densità del corpo, dove le emozioni si formano e abitano i muscoli, tendini, ossa con tensioni che dobbiamo lasciar andare. Assumiamo ogni posizione con abbandono alla postura. Manteniamo la posizione almeno 10 respiri.
ASANA 5. Bhujangasana, la posizione del Cobra. Aumenta la flessibilità, migliora l’umore e allontana lo stress, inoltre regola il metabolismo. Questa Asana io consiglio di assumerla con la sola forza flessibile della schiena, le mani non fanno forza a terra ma rimangono morbide ai lati. Focalizziamo quindi l’attenzione della tensione lungo la schiena e con il respiro portiamo energia lungo tutta la colonna. Possiamo mantenere qualche respiro e poi sciogliere per rilassarci. Almeno 10 respiri totali.
IL PRANAYAMA E SHAVASANA
Per questa pratica Yoga di Holika ho scelto Il Respiro del Leone come pranayama, prima del rilassamento a terra in Shavasana.
TECNICA. Ci mettiamo in quadrupedia, natiche spostate indietro e braccia ben distese, in posizione comoda. Apriamo bene gli occhi e guardiamo in alto con lo sguardo, nel frattempo apriamo la bocca. La lingua esce dalla bocca. Cominciamo la respirazione a mantice, Bastrika. Inspiriamo normalmente e espirando spingiamo l’addome e l’ombelico verso la zona lombare. Quando la bocca è troppo amara, ci fermiamo, e poi riprendiamo. Eseguiamo 3 cicli.
Riposiamo in Shavasana per 10 minuti, occhi chiusi, respiro naturale e corpo abbandonato morbidamente sul tappetino.
NAMASTE’
Ida